Il Metodo del dott. Buteyko viene applicato e dà ottimi risultati anche sui bambini già dai 3 anni di etá. É sufficiente siano in grado di avere una minima capacitá di attenzione. E’ molto efficace usare modalità di apprendimento che utilizzano il gioco, meglio se di gruppo per permettere l’auto aiuto reciproco.
I bambini e l’asma
L’asma in genere, ed in particolare nelle sue forme allergiche e da sforzo, negli ultimi anni è sempre più diffusa soprattutto tra i bambini e gli adolescenti, e si manifesta già nei primi anni di vita
Negli ultimi 10 anni il numero degli asmatici nel mondo è raddoppiato, e purtroppo i bambini non sono esenti da questa escalation, neanche nei paesi in cui la ricerca medica è molto sviluppata.
Recenti studi hanno ipotizzato che nei prossimi anni circa un bambino su due soffrirà di asma o altre patologie respiratorie collegate.
Indubbiamente una delle maggiori cause dell’iperventilazione infantile va ricercata, assieme all’abitudine di respirare con la bocca aperta, nello stile di vita sedentario e nel tipo di alimentazione che caratterizza le nuove generazioni.
Se solo fino a pochi decenni fa la vita di un bambino si svolgeva prevalentemente all’aria aperta, con continuo movimento fisico durante il gioco, ora i bimbi passano dal banco scolastico al divano di casa, e le ore in cui sono seduti davanti al computer o alla consolle dei videogiochi riempiono quasi completamente la loro giornata.
La scarsa attività fisica, e una alimentazione molto spesso carente di cibi freschi, naturali e non raffinati, sono i principali responsabili dell’insorgere di una condizione di iperventilazione, che è la più importante causa degli attacchi di asma.
E un attacco di asma provoca in tutte le persone, a maggior ragione in un bambino, degli stati di ansia e di paura che non fanno altro che esasperare la crisi.
La dipendenza dal broncodilatatore a volte può rappresentare un serio problema per un bambino in caso di attacco, in assenza di un adulto che lo assista. Infatti facilmente lo può dimenticare a casa, oppure giocando non ricordare dove lo ha lasciato, o anche non sapere esattamente come va utilizzato.
Importante è l’attenzione da porre nel correggere la dannosissima abitudine di dormire con la bocca aperta da parte dei bambini. D’altra parte era pratica consolidata delle nostre nonne quella del chiudere la bocca dei nipotini che dormivano nelle culle.
L’esperienza e la saggezza popolare avevano compreso l’utilità di abituare i bimbi a dormire con la bocca chiusa molto tempo prima che il dott. Buteyko mettesse a punto il suo Metodo!
Per maggiori informazioni sui danni derivati dall’iperventilazione nei bambini e sul come rimediarvi, vi suggeriamo di visitare il sito www.aipro.info curato dall’Associazione Italiana Prevenzione Respirazione Orale.
L’aiuto dei genitori
Il ruolo dei genitori è fondamentale per il corretto apprendimento e la corretta applicazione del Metodo da parte dei bambini
I bambini fino ai 12-14 anni è indispensabile che siano seguiti e sostenuti dai genitori nell’esecuzione degli esercizi, mentre i più grandi dopo un primo periodo potranno esercitarsi anche da soli, ma sempre sotto la supervisione dei genitori.
E’ fondamentale quindi che anche i genitori siano stati addestrati all’applicazione del Metodo perchè, in questa fase di crescita e di apprendimento, i figli tendono a copiare il comportamento degli adulti ed in particolare quello dei loro genitori.
Se chi sta loro vicino respira con la bocca aperta ed iperventila, inevitabilmente saranno portati ad imitare il loro comportamento e tutti gli sforzi fatti per insegnare loro il Metodo saranno inutili!
L’esempio che noi diamo è lo stimolo più potente in grado di far cambiare abitudine ai nostri figli. Inoltre applicare il Metodo assieme a loro può scatenare una sana e giocosa competizione che, con un reciproco controllo sulla sua corretta applicazione, finirà per velocizzare i risultati e a volte, migliorare anche il dialogo e i rapporti familiari.
Applicare il Metodo Buteyko giocando
Il gioco è lo strumento più efficace e veloce per far apprendere il Metodo Buteyko ai bambini
Il modo con cui viene applicato il Metodo per i bambini è adattato alle loro esigenze e se mascherato dal gioco, non viene percepito come un compito noioso e sgradevole.
Tra l’altro la loro esigenza di movimento, se correttamente guidata, favorisce l’efficacia degli esercizi perchè aumenta la produzione di CO2 metabolica che, se trattenuta con gli esercizi di diminuzione del respiro, favorisce un rapido riequilibrio dei gas nel loro organismo ottimizzando l’ossigenazione dei tessuti e delle cellule.
E’ importante, per i bambini ed i ragazzi che praticano attività fisica e sportiva, coinvolgere anche gli allenatori e gli istruttori che li guidano nelle attività, per fare in modo che le pratiche di rieducazione respiratoria del Metodo, non creino contrasto e confusione nelle indicazioni che riguardano il modo di respirare durante l’attività motoria.
Dato che l’applicazione del Metodo Buteyko è necessaria per i bambini che soffrono di asma, ma è altrettanto importante come sistema preventivo anche per chi non ne avverte i sintomi, la miglior soluzione sarebbe quella di coinvolgere tutto il gruppo che si allena nella rieducazione respiratoria, per farla diventare pratica quotidiana e far diventare ogni bambino di stimolo e sostegno reciproco per tutti gli altri.
Nel gioco di gruppo il naturale incentivo della competizione insito nei bimbi, li aiuterà a stimolarsi e sostenersi a vicenda, accellerando i tempi di apprendimento e di efficacia del Metodo e rendendo meno gravoso e noioso il lavoro individuale di ognuno.
La velocità dei risultati
Essendo recenti le manifestazioni dei loro sintomi, il loro fisico reagisce in maniera molto reattiva agli esercizi ed i risultati sono molto veloci
Nelle sperimentazioni fatte nella ex Unione Sovietica ed in Australia, tutti i bambini asmatici hanno risposto positivamente al metodo, e attacchi di asma, riniti e raffreddori allergici sono scomparsi o di molto diminuiti.
In una sola settimana l’83 % dei bambini ha dimostrato notevoli miglioramenti con grande riduzione nell’uso di farmaci, mentre il 17 % ha avuto dei miglioramenti minori, aumentati poi nel tempo con la prosecuzione degli esercizi.