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Le 5 regole base del Metodo Buteyko

Le regole base per la corretta applicazione del Metodo di respiro Buteyko sono semplici ed alla portata di chiunque. Se abitualmente e correttamente applicate, permettono di ridurre sensibilmente l’iperventilazione respiratoria ed ottenere da subito i benefici che ne conseguono.

1 – Respira dal naso tenendo la bocca chiusa

Io sono sicuro di respirare dal naso!” – Questo è quello che ci riferiscono tutte le persone alle quali chiediamo come respirino abitualmente, ma quasi mai è così. Mentre ci dicono questo, guardandole, possiamo invece osservare che mentre parlano, respirano sempre e solo dalla bocca!

Quando viene fatto rilevare questo, la risposta è che “Beh in effetti quando parlo non me ne rendo conto, ma se me lo fa notare allora vuol dire che è vero, però sono sicuro che per tutto il resto del tempo respiro col naso“.

Osservando le stesse persone mentre fanno attività fisica, anche leggera, possiamo osservare che il loro respiro è costantemente fatto con la bocca.

Solo quando sono a riposo, rilassate, solo allora il loro è un respiro nasale. E in effetti è solo in queste circostanze che prestano attenzione al loro respiro! Il risultato è che durante la maggior parte della giornata respirano dalla bocca e non se ne rendono conto.

Noi umani siamo esseri comunicanti verbalmente. Allenarci a respirare dal naso anche quando parliamo è importante, sia per noi che per chi ci ascolta.

Se ascoltiamo e osserviamo differenti oratori, possiamo cogliere immediatamente la differenza tra coloro che respirano correttamente inalando dal naso, e coloro, la maggioranza, che invece aspirano dalla bocca.

Chi inala dal naso fa delle piccole pause, il suo respiro è quasi impercettibile ed è molto più piacevole e rilassante l’ascolto.

Chi invece aspira dalla bocca, ci investe con i suoi respiri rumorosi, deve prendere fiato più frequentemente e ci trasmette una sensazione di ansia con la sua fame d’aria.

È un ottimo esercizio che possiamo fare sia ascoltando delle conferenze, che osservando ed ascoltando gli speaker televisivi e radiofonici.

Perché devo respirare dal naso?

L’organismo umano possiede un unico organo respiratorio esterno: il naso, grazie alla sua specifica conformazione, non permette il passaggio di una eccessiva quantità di aria e di fatto riduce l’iperventilazione.

Il naso è la parte dei polmoni che possiamo toccare con le dita

I. L. Lichtenstein

Entrando dal naso l’aria atmosferica, prima di passare attraverso laringe, faringe, trachea e giungere nei bronchi e negli alveoli viene:

  1. filtrata e depurata dalle polveri e particelle in sospensione, che possono essere irritanti
  2. portata alla giusta temperatura
  3. portata al corretto grado di umidità
  4. adeguatamente sterilizzata

Anche l’espirazione deve essere eseguita attraverso il naso. L’aria in uscita arriva dai polmoni ricca di vapore acqueo. Le mucose nasali si riprendono quell’acqua e la rimettono a disposizione dell’organismo. Espirare col naso rallenta la disidratazione delle cellule.

Respirare dalla bocca è dannoso

La bocca è una parte anatomica multifunzionale. Con essa possiamo:

  1. mangiare
  2. bere
  3. parlare
  4. ridere
  5. soffiare
  6. baciare

ma non è adatta alla funzione respiratoria in quanto non possiede le caratteristiche anatomiche e funzionali proprie del naso.

La respirazione orale non garantisce attività analoghe a quelle della respirazione nasale ed è un meccanismo di emergenza, peraltro indispensabile, quando la via nasale è ostruita

S. Fiocca

Quando l’aria passa attraverso la bocca arriva nei bronchi e negli alveoli senza essere stata in nessun modo ripulita, umidificata, riscaldata e disinfettata.

Inoltre data l’ampiezza delle dimensioni degli spazi in cui transita, la quantità di aria che passa ad ogni inalazione è talmente grande che determina sicuramente una iperventilazione alveolare, con tutte le conseguenze negative che ne conseguono.

2 – Evita di respirare a fondo, velocemente e rumorosamente

Deve essere definitivamente sfatato il mito che il respiro deve essere grande, ampio e profondo, ed eseguito con la bocca.

Nessuna evidenza fisiologica, medica e scientifica confermano questa tesi, anzi l’unico effetto che questo tipo di respiro crea è una condizione di iperventilazione.

L’uomo è l’unico esemplare biologico presente sulla terra che non ha sviluppato un senso corretto di respirazione

Breyer & Gering

L’iperventilazione, eliminando troppo velocemente la CO2 organica e alveolare, inibisce il rilascio dell’ossigeno da parte dell’emoglobina e causa una condizione di ipossia cellulare, con tutte le conseguenze sulla salute che ne derivano.

Tutte le persone che evidenziano malattie più o meno gravi, respirano in maniera eccessiva.

Tutte le pratiche che prevedono cicli di iperventilazione volontaria devono essere eseguite sempre con molta cautela e mai in maniera assidua e continuativa. I danni che derivano da una abitudine iperventilatoria si manifestano abbastanza velocemente nelle forme lievi e si mantegnono indefinitamente in maniera quasi impercettibile, ma possono diventare gravi, croniche e a volte invalidanti, improvvisamente e senza preavvisi.

3 – Cerca di mantenere un respiro leggero e silenzioso

Per il mantenimento del corretto equilibrio dei gas organici (O2 e CO2) è necessario diminuire l’attività ventilatoria polmonare.

Una persona non la si dovrebbe mai, nè vedere nè sentire respirare

K. P. Buteyko

Tutti gli studi e le ricerche confermano che il respiro equilibrato consente il mantenimento dei corretti valori percentuali dei gas organici (O2 e CO2) e favorisce la migliore disponibilità di ossigeno alle cellule garantendone i loro corretti cicli vitali.

Il volume respiratorio corrente salutare è compreso tra i 350 ed i 500 cc. di aria.

Nel corso degli ultimi 80 anni il volume respiratorio dell’uomo è mediamente raddoppiato (dati rilevati dall’analisi degli esami spirometrici) senza alcuna ragione fisiologica, ma riconducibile al cambiamento delle abitudini di vita.

Questo ha portato ad un fenomeno di iperventilazione generalizzato e pandemico con l’aumento vertiginoso di malatttie respiratorie come l’asma e BPCO.

Un asmatico respira mediamente un volume di aria pari a 3 – 4 o anche 5 volte maggiore del volume corrente salutare. La riduzione di questi volumi porta alla diminuzione, fino alla sparizione, dei sintomi di asma.

4 – Evita di arrivare alla condizione di affanno respiratorio

L’affanno respiratorio è una condizione di grave criticità per il nostro organismo. Più una persona è iperventilante, maggiore sarà la velocità con cui arriva alla condizione di affanno.

Nell’affanno respiratorio i polmoni ed il cuore subiscono una condizione di stress da sovreccitazione ed affaticamento importante, con tutti i rischi che ciò comporta.

Il ritorno alla normalizzazione respiratoria e cardiaca dopo un fenomeno di affanno può durare alcuni minuti, mentre lo stress organico permane per qualche tempo.

Per queste ragioni è meglio evitare l’instaurarsi di questa condizione respiratoria, mantenendo lo sforzo nei limiti pre/affanno, o rallentando e al limite fermandosi appena se ne sente l’arrivo.

L’applicazione del Metodo Buteyko permette di allontanare di molto il momento dell’affanno durante uno sforzo, e con opportuni esercizi, permette il ritorno alla normalizzazione in poche decine di secondi evitandone l’insorgenza.

5 – Dormi coricato sul lato sinistro e mantieni la bocca chiusa durante il sonno

Ovvero come migliorare la qualità del sonno in poche mosse. Mentre dormiamo il nostro cervello è nel picco massimo della sua attività lavorativa e quindi del consumo di ossigeno.

Durante questa fase necessita di una enorme quantità di ossigeno per poter avere a disposizione tutte le calorie che gli servono per il suo funzionamento. La concentrazione media dei gas nel cervello è:

  1. Ossigeno 2%
  2. Anidride Carbonica 7%

Per poter avere a disposizione una elevata quantità di Ossigeno, nelle cellule del cervello è necessario sia presente una concentrazione di Anidride Carbonica più di 3 volte maggiore a quella dell’Ossigeno.

Dormire con la bocca aperta provoca una veloce dispersione della CO2 fisiologica, diminuendo la disponibilità di Ossigeno alle cellule cerebrali. Studi clinici stimano che l’ 85 % delle patologie pediatriche abbiano origine da una iperventilazione orale notturna dei bambini.

Dormire con la bocca aperta durante il sonno favorisce l’iperventilazione, causa disidratazione e permette l’ingresso nel cavo orale e nei bronchi, di germi, virus e batteri che trovano un ambiente adatto per la loro collocazione e proliferazione. La maggior parte delle morti per infarto e per attacco grave di asma avviene tra le 4 e le 6 del mattino, dopo qualche ora di iperventilazione notturna intensa.

Per essere sicuri di avere la bocca chiusa durante il sonno, mettersi un cerotto sulle labbra è la più facile, economica ed efficace delle soluzioni. (Consultate un istruttore per verificare la mancanza di controindicazioni)

Per migliorare la qualità del sonno, è inoltre preferibile dormire coricati sul lato sinistro, avendo l’accortezza di posizionare un cuscino abbastanza alto che permetta di mantenere la testa e le vertebre cervicali in asse con la colonna vertebrale.

ilbuonrespiro

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