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Si può guarire dall’asma?

L’asma è un problema mondiale e un consistente onere sociale ed economico per i sistemi sanitari.

Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, ci sono tra i 100 e i 150 milioni di persone che soffrono di questa condizione in tutto il mondo. Le morti associate alla malattia, sempre secondo i dati dell’Oms, sono circa 180mila ogni anno.

Nel 50% degli adulti e nell’80% dei bambini malati di asma, prevale la forma allergica, mediata dalla risposta dovuta alle IgE.

Secondo la Global initiative for asthma (Gina), sono addirittura 300 milioni le persone nel mondo che soffrono della malattia, una ogni 20. In Europa, secondo Gina, ci sono oltre 30 milioni di asmatici.

In Italia, si stima che ogni anno circa 9 milioni di persone si ammalano di allergie respiratorie derivanti dalla presenza di pollini nell’aria e quattro milioni di essi ricorrono a cure. Si calcola che circa il 15-20 per cento della popolazione italiana soffre di allergie, fenomeno in crescita, soprattutto tra i più giovani e le donne.

Il National institute of health (Nih) americano stima che a fine anni ’90, ci fossero 17 milioni di asmatici negli Usa, pari al 6,4% della popolazione, con 4.8 milioni di bambini ammalati.

I ricoveri ospedalieri per asma coinvolgono l’11 % di adulti ed il 19 % di bambini sul totale. Un giovane su dieci sotto i 14 anni è allergico: l’80% soffre di asma bronchiale, il 18-20% di rinite.

E per il 2020 viene stimato che il 45 % della popolazione italiana potrebbe essere affetta da rinite allergica.

Secondo i dati del Libro Bianco della World Allergy Organization, presentato al congresso dell’American Academy of Allergy, Asthma and Immunology all’inizio del 2011, nel mondo ci sono oltre 300 milioni di asmatici, 400 milioni di persone con rinite allergica, centinaia di milioni di allergici “vari”.

L’asma per la medicina: una malattia polmonare cronica

Secondo la medicina, l’asma è una malattia polmonare cronica per la quale non esistono rimedi definitivi. Quando si manifesta è caratterizzata da sintomi respiratori ricorrenti come la mancanza di respiro, il respiro sibilante, l’oppressione toracica e la tosse.

Durante la normale respirazione, l’aria entra ed esce liberamente dai polmoni ma quando l’asma non è sotto controllo, le vie aeree si infiammano e diventano eccessivamente sensibili ai cambiamenti ambientali che possono scatenare facilmente un’attacco d’asma.

Durante l’attacco, la mucosa delle vie aeree si gonfia, i muscoli intorno alle vie aeree si contraggono ed il muco blocca le vie aeree più piccole nei polmoni, rendendo difficoltosa la respirazione. I sintomi di asma variano di ora in ora, di giorno in giorno, di settimana in settimana e nei mesi.

L’asma peggiora di solito alla notte e nelle prime ore del mattino. La gravità dell’asma inoltre varia da individuo a individuo.

Anche se dall’asma non si può guarire, può essere trattata efficacemente. La ricerca dimostra che con il trattamento adeguato, quasi tutti i pazienti di asma possono realizzare e mantenere un buon controllo dell’asma, e possono dunque frequentare normalmente la scuola, il lavoro ed avere un normale stile di vita.

Informazioni tratte da: Progetto Mondiale Asma

Classificazione dei parametri

ParametroAsma lieveAsma moderatoAsma graveArresto respiratorio imminente
DISPNEAMentre cammina, può stare supinoMentre parla, preferisce la posizione sedutaA riposo, piegato in avanti
CONVERSAZIONEDiscorsiFrasiParole
STATO DI COSCIENZAPuò essere agitatoSempre agitatoSempre agitatoSonnolento o confuso
FREQUENZA RESPIRATORIAAumentataAumentataSpesso > 30/min
SIBILIMOderati, spesso solo s fine espirazioneIntensiIntensiAssenti
PEF (Picco di Flusso Espiratorio)> 80%attorno al 60-80%< 60% (<100 L/min nell’adulto) o la risposta al broncodilatatore permane per meno di 2 ore

Tratto da: Progetto Mondiale Asma – NIH, 1998

Cosa succede durante un attacco

La caratteristica dell’asma è la difficoltà all’espirazione. Cosa può fare, l’organismo nella sua saggezza, per impedire una eccessiva perdita di CO2 fisiologica?

La prima, più ovvia misura è appunto quella di restringere le vie attraverso le quali passa l’aria per farne diminuire il flusso in uscita, e questo è appunto ciò che accade durante un attacco d’asma.

Se ciò non è sufficiente i minuscoli tubicini  bronchiali si restringono spasmodicamente (broncospasmo).

Ed infine le membrane delle vie respiratorie si gonfiano in modo da ridurre il passaggio dell’aria ed in esse si forma un eccesso di muco.

Un attacco d’asma è quindi un circolo vizioso provocato dall’iperventilazione, in cui le vie respiratorie si contraggono, si restringono e si ricoprono di muco per diminuire il flusso di aria in uscita.

Ciò provoca nella persona colpita dall’attacco la sensazione di mancanza d’aria, ma più ci si sforza di respirare, e più i tre meccanismi difensivi di cui sopra fanno in modo che l’iperventilazione non aumenti ulteriormente.

Più ci si sforza di respirare e peggiore diventa l’attacco d’asma.

Perché ci ammaliamo di asma

La vera causa dell’asma è, come ha scoperto e provato il dr. Buteyko, un errato modello respiratorio che provoca una condizione di iperventilazione.

La quantità d’aria normalmente respirata al minuto da una persona sana e adulta a riposo, dovrebbe aggirarsi sui 4-6 litri al minuto; gli asmatici ne respirano una quantità pari a 3, 4 o anche 5 volte maggiore.

Quasi tutti i medici specialisti in malattie respiratorie tendono a considerare nei loro pazienti asmatici esclusivamente la quantità di aria normalmente respirata al minuto, e la velocità con cui questo avviene (esame spirometrico), come indice della gravità o meno della malattia. Ritengono semmai che l’iperventilazione sia non la causa della malattia, ma la conseguenza, diretta a contrastare la mancanza di ossigeno, di un attacco d’asma.

E’ interessante osservare che nella sperimentazione ufficiale condotta nel 1994-95 al Mater Hospital di Brisbane in Australia è stato accertato, con notevole sorpresa di alcuni specialisti, che tutti i 39 asmatici che partecipavano alla sperimentazione respiravano in eccesso anche quando non avevano attacchi d’asma. La quantità d’aria che respiravano si aggirava sui 15 litri al minuto, e cioè il triplo del normale.

La stessa sperimentazione ha accertato che i pazienti sottoposti al trattamento Buteyko avevano diminuito l’iperventilazione da 15 a 9 litri al minuto e di conseguenza avevano potuto ridurre, già nel corso della sperimentazione, l’uso di broncodilatanti del 90% e di steroidi del 50%.

Nel gruppo di controllo che aveva continuato ad iperventilare non si era invece registrato alcun miglioramento.

Altre sperimentazioni ufficiali in doppio cieco in Nuova Zelanda, Gran Bretagna e da ultimo (dicembre 2007) in Canada pressso l’Università di Calgary, hanno dato risultati altrettanto eccezionali.

La guarigione dall’asma

Può sembrare strano sentir parlare di “guarigione” dall’asma

La medicina considera infatti l’asma come una malattia per la quale non vi sono terapie o medicinali che assicurino una guarigione definitiva. Anche se sono stati effettuati molti progressi nel controllo dei sintomi e degli attacchi asmatici tutt’al più, dicono i medici, si può operare per un controllo della sua manifestazione, e quando questa malattia colpisce i bambini sperare che con la crescita i sintomi asmatici si attenuino o scompaiano.

Secondo il dr. Buteyko è invece possibile guarire dall’asma perché, come egli sostiene, alcune condizioni dell’organismo considerate non guaribili, tra le quali l’asma, sono tali proprio perché non sono delle malattie contro cui bisogna agire, ma bensì dei meccanismi di compensazione messi in atto dall’organismo per difendersi da condizioni che potrebbero, queste sì, portare a danni gravi ed anche al decesso.

Finché queste circostanze permangono, l’organismo deve continuare a tenere in atto i meccanismi difensivi. Se invece si elimina la causa scatenante che rendeva necessari questi meccanismi di compensazione essi, non avendo più ragione di sussistere, svaniranno.

Dall’asma si può quindi guarire completamente.

Eliminare l’iperventilazione

Quanto si è detto sulle cause dell’asma fa apparire chiaramente quale possa essere un trattamento che porti alla guarigione vera e propria, e non solo ad una attenuazione dei sintomi

Se è vero, come il dr. Buteyko e gli studi effettuati hanno dimostrato, che l’asma più che una malattia è una reazione difensiva, con la quale l’organismo cerca di impedire i più gravi danni che rischiano di derivargli da una perdita eccessiva di CO2 causata da un modello di respirazione inadeguato, appare chiaro che per guarire (o meglio per rendere non più necessario il meccanismo di difesa) occorre imparare a respirare in modo diverso.

Se si elimina l’iperventilazione e si normalizza la respirazione, allora verranno meno anche i broncospasmi, l’infiammazione ed il muco nei polmoni.

Appaiono quindi evidenti anche le incongruenze del trattamento dell’asma attualmente in uso.

ilbuonrespiro

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