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Anche in Italia un metodo che si sta diffondendo nel mondo. Alla base della malattia c’è una iperventilazione

Asma, impara a respirare e prenderai meno farmaci

Curare l’asma senza farmaci, ma solo con uno speciale “training di respirazione”, riducendo così al minimo il ricorso ai farmaci.

E’ il metodo del Buteyko lnstitute of Breathing and Health (Bibh) di Canberra che si sta diffondendo in tutto il mondo, ma soprattutto in Australia, Nuova Zelanda e Gran Bretagna.

Nel 1946 il medico russo Konstantin Pavlovich Buteyko, controllando lo schema respiratorio dei pazienti asmatici scopri che mostravano iperventilazione, cioè un eccesso di ossigeno nei polmoni. Gli attacchi svanivano proprio quando il livello di anidride carbonica aumentava e l’assunzione di aria si regolarizzava. Buteyko ha messo a punto specifici esercizi respiratori, riuscendo così a trattare molti pazienti senza farmaci.

Nato nel 1996, l’istituto che porta il suo nome, con sedi in molte parti del mondo, si prefigge adesso di promuovere il metodo Buteyko (regolarmente praticato in Russia ma rimasto per decenni sconosciuto al mondo) con la formazione di professionisti da un lato, e l’assistenza medica ai pazienti dall’altro.

Si tratta di particolari tecniche respiratorie per il controllo degli attacchi di asma che possono portare alla riduzione del 90 per cento dei farmaci.

Viene insegnato, in pratica, a trattenere il respiro, “risparmiando” aria, per una respirazione normale durante il sonno, l’esercizio o la pratica dello sport, il parlare, mangiare e svolgere tutte le attività quotidiane. Si impara semplicemente a respirare in modo diverso, controllando quindi l’iperventilazione che dà luogo agli attacchi asmatici.

Il metodo (due le sperimentazioni mediche positive pubblicate nel ’98 e nel 2001 rispettivamente sul “Medical Journal of Australia” e sul “British Medical Journal”) viene applicato correntemente dal Gisborne Hospital di Auckland, in Nuova Zelanda, dove è seguito da 4 mila asmatici.

Oltre ad un training presso una delle sedi dell’istituto, viene proposta anche la videocassetta illustrativa degli esercizi, facilmente acquistabile su Internet. Secondo Buteyko, quando si respira in modo sano si introducono nei polmoni non più di 4 – 6 litri di aria al minuto.

E’ facile però introdurne di più senza rendersene conto, spiega la dottoressa Maria Rosa Chicco che ha introdotto il metodo in Italia, istituendo anche dei corsi presso il centro Buteyko di Cascino di Murlo (Siena), autrice di un libro in proposito (“Vivere di più, respirando di meno”, Blu lnternational Studio).

Il corpo dunque può soffrire di carenza di ossigeno se vengono inalate quantità eccessive: ci vuole quindi un giusto bilancio tra ossigeno e anidride nei nostri polmoni per consentire il passaggio dell’ossigeno ai tessuti.

Il testo, oltre ad illustrare i numerosi esercizi, propone anche un piccolo test facile ed eseguibile anche da soli, per controllare se si respira in modo sano e cioè se si ha un livello sufficiente di C02. La prova consiste nel misurare la “pausa controllo”, ovvero la soglia di disagio in stato di apnea, misurando il tempo trascorso da quando, dopo aver espirato, ci si è tappato il naso. C’è un problema di iperventilazione se la pausa-controllo non supera i 10 secondi mentre quella ideale ha una durata di 60 secondi.

Source Inserto SALUTE Repubblica 08/05/2003 Pubblication Date 08/05/2003

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