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Asma e Metodo Buteyko

Secondo il dott. Buteyko, l’asma non deve essere considerata una malattia. Durante la normale respirazione, l’aria entra ed esce liberamente dai polmoni, ma in seguito ad una condizione di iperventilazione, per impedire un eccesso di perdita di CO2 organica, le vie aeree si infiammano, le mucose si gonfiano, i muscoli si contraggono ed il muco blocca le vie aeree più piccole nei polmoni, rendendo difficoltosa la respirazione. Ecco che il Metodo Buteyko può aiutare nei casi d’asma.

La caratteristica dell’asma è che la persona presenta difficoltà nell’esalazione, mentre l’inalazione è libera. La difficoltà all’esalazione è uno strumento di difesa messo in atto dall’organismo per impedire una ulteriore e pericolosa perdita di CO2, e non un sintomo da combattere!

Diminuendo la ventilazione e favorendo l’innalzamento della concentrazione di CO2 negli alveoli e nei tessuti, i sintomi dell’asma spariscono. Le vie aeree si riaprono, il muco sparisce e le mucose tornano alle loro dimensioni originali.

L’asma: un meccanismo di difesa

Il dott. Buteyko ha sempre considerato l’asma un meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo per impedire una eccessiva eliminazione di CO2 organica, perché quella residua, presente nei bronchi e nei tessuti, non permette un adeguato rilascio di ossigeno da parte dell’emoglobina alle cellule.

La perdita di un’ulteriore quantità di CO2 porterebbe a dei danni ancor più gravi all’organismo, fino alla morte per ipossia (le cellule non respirerebbero più per assenza di ossigeno).

Dalle sue ricerche ha verificato che chi soffre di asma, non presenta una carenza di ossigeno nei bronchi e nel sangue, ma esclusivamente nelle cellule. Mentre è carente la presenza di CO2 a tutti i livelli (tessuti, bronchi e sangue).

Affrontare l’asma come una malattia, e tentare di rimuovere i meccanismi di difesa messi in atto dall’organismo, secondo il dott. Buteyko, può portare ad una condizione di malattia, questa sì molto grave, fino alla morte, ed in ogni caso non aiuta la guarigione definitiva.

Fino alla fine del 1800 i casi mortali di asma erano rari. Anzi chi soffriva di sola asma in genere viveva più a lungo degli altri, e a parte l’asma, era anche più sano.

Se si respira di meno, come il dott. Buteyko insegna, fino a permettere l’aumento della concentrazione di CO2 alveolare fino al livello salutare del 6,5%, in pochissimo tempo le mucose si riducono di volume, il muco sparisce e le vie aeree si riaprono.

Infatti non è poi così raro che chi soffre di asma, si renda conto in modo del tutto spontaneo e sperimentandolo direttamente quando sente arrivare un attacco, e prova a ridurre la sua ventilazione respirando meno, l’attacco non si manifesta, o si manifesta in modo meno grave di quando invece si lascia andare ed iperventila cercando disperatamente di prendere aria.

L’aiuto del Metodo Buteyko

La vita di chi soffre di asma in forma grave non è certamente facile. Si vive in pratica nel terrore di un attacco che potrebbe colpire in qualunque momento, durante una festa, un convegno di lavoro, un viaggio, rendendo necessaria una corsa in ospedale a sirene spiegate.

Qualunque cosa, dal cambiamento del tempo, ad una corsa per rispondere al telefono, ad un cane che si avvicina, può scatenare un attacco grave. E’ difficile condurre un’esistenza normale e lavorare in queste condizioni.

La continua preoccupazione grava poi non solo sugli ammalati ma anche sui loro familiari, che scrutano con continua preoccupazione l’ammalato e cercano di evitargli ogni possibile causa scatenante di attacchi.

Sono soprattutto questi gli ammalati di asma ai quali il Metodo Buteyko può ridare la gioia di vivere, e la sensazione di poter prendere in mano, controllare e superare la loro malattia.

Indubbiamente, eseguire gli esercizi respiratori richiede un po’ di tempo e la capacità di sopportare, almeno inizialmente, un minimo di disagio. Ma il miglioramento che si manifesta in genere fin dai primi giorni, rende più facile proseguire con il programma del Metodo.

Gli esercizi sono nella loro esecuzione estremamente semplici, ma nello stesso tempo la loro corretta comprensione ed applicazione può essere difficile.
Vanno in ogni caso adattati alle esigenze individuali, e pertanto è consigliabile la consultazione con un istruttore esperto nel metodo Buteyko, e se non è un medico, nei casi in cui sia in corso una malattia, anche lieve, con la collaborazione del proprio medico curante.

Ciò è indispensabile, come si è detto, in tutti i casi di manifestazione di patologie, anche se lievi perché la corretta esecuzione degli esercizi induce molto rapidamente dei cambiamenti negli equilibri fisiologici consolidati, e questo comporta la necessità di un adattamento nell’applicazione degli esercizi del Metodo.

Quasi sempre però la tecnica indicata produrrà i suoi effetti anche per voi, come è avvenuto in innumerevoli altri casi.

Come applicare il Metodo nei casi di asma

Il Metodo Buteyko nei casi d’asma è certamente potente ed efficace. Perché funzioni è necessario che sia applicato nel modo corretto.

Per apprendere una tecnica, pur facile e semplice come il Metodo Buteyko, la lettura di un libro o di siti web possono essere sufficienti quando si vuole imparare a respirare meglio a scopo preventivo, per restare in buona salute o per ritardare l’invecchiamento, ma non possono sostituire un insegnamento individuale, in particolare quando si soffra già di asma o altre patologie. 

In questi casi il libro o il web, pur utili per comprendere le basi teoriche e le fondamenta scientifiche del Metodo, non ne consentono la sua corretta ed ottimale esecuzione.

L’esperienza dimostra che chi inizia ad applicare gli esercizi da solo, spesso si trova di fronte a difficoltá di vario tipo, per le quali è necessaria la guida di un istruttore esperto (il modo di respirare è assolutamente individuale, ed essendo un istinto primario, è estremamente difficile non solo modificarlo, ma anche averne piena consapevolezza).

L’efficacia del Metodo può essere compromessa anche da piccole differenze nell’esecuzione degli esercizi, che solo l’esperienza di un istruttore esperto è in grado di cogliere e correggere.

In presenza di particolari problematiche, come possono essere condizioni fisiopatologiche croniche o severe, l’istruttore sarà in grado di valutare la capacità dell’allievo di eseguire gli esercizi, e perciò di strutturarli ed adeguarli di volta in volta alle sue possibilità a seconda dei progressi raggiunti.

Sarà sempre l’istruttore a consigliare il coinvolgimento del proprio medico curante per mettere a punto una strategia comune, in grado di dare il massimo supporto all’allievo e permettere di volta in volta, a seconda della capacità di applicazione e dei progressi raggiunti, sia la modifica delle terapie in corso che l’eventuale sostituzione della tipologia e/o riduzione delle dosi dei farmaci assunti.

Infatti l’applicazione del Metodo varia a seconda della gravità di manifestazione dell’asma. L’utilizzo di farmaci preventivi asintomatici non permettono il rilevamento della gravità, e di conseguenza neanche l’eventuale attenuazione dei sintomi. Non potendo valutare il grado di miglioramento non è possibile nemmeno programmare una strategia di uscita dalla dipendenza farmacologica da parte del medico. 

ilbuonrespiro

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