Notizie Salutari ottobre 2017
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Notizie Salutari ottobre 2017

Buteyko, Metodo, metalli tossici, interferenti endocrini, fertilità, Thai Chi Chuan


Durante i lavori di preparazione della riunione annuale degli istruttori Buteyko particolarmente qualificati provenienti da tutto il mondo che si svolge quest’anno a Chicago (USA) dal 19 al 21 ottobre, il figlio di Buteyko, Vladimir, ha fatto presente l’opportunità di ricordare che il 7 ottobre ricorre il 65° anniversario della scoperta fatta da K.B. Buteyko nel 1952.

Questa affermazione ha sollevato un certo stupore nei partecipanti ai lavori, convinti che il Metodo Buteyko fosse stato da lui elaborato a seguito di graduali osservazioni e riflessioni, e non improvvisamente, in un giorno preciso.

Vladimir ha invece confermato che, anche se poi ovviamente le basi teoriche-scientifiche del Metodo sono state ulteriormente approfondite e perfezionate, che l’osservazione/idea/deduzione fondamentale è avvenuta appunto in quel singolo giorno.

Il giovane Buteyko, al ritorno dalla guerra aveva concluso gli studi in medicina ed aveva iniziato il periodo di tirocinio in una prestigiosa clinica di Mosca ma sebbene fosse sempre stato in buona salute svolgendo intenso movimento fisico e sport, e facendo fronte allo stress della guerra, poco dopo l’inizio del suo lavoro come medico cominciò a soffrire di una forma maligna di pressione del sangue molto elevata che come diagnosticato, non lo avrebbe fatto vivere a lungo (è poi morto invece nel 2003 ).

Nel giorno della scoperta il giovane iperteso Buteyko, durante una lezione in cui i giovani medici venivano esercitati nella pratica della diagnostica, fece un errore: osservando un giovane paziente, notandone tutti i sintomi classici, gli diagnosticò una grave forma i’asma. Ma i professori gli dissero che la diagnosi era sbagliata: il ragazzo soffriva invece dello stesso problema di cui soffriva Buteyko, e cioè di una ipertensione maligna.

Il giovane Buteyko che raramente sbagliava una diagnosi, rimase sconcertato. Più osservava il ragazzo, più gli apparivano evidenti i sintomi classici dell’asma (respiro rapido e altro) .

Improvvisamente fu colpito dall’interrogativo: “e se questo modo rapido e anomalo di respirare, tipico degli asmatici e così vividamente presente nel giovane paziente, che soffriva invece di ipertensione maligna, fosse non solo un sintomo ma la causa o conseguenza trattabile di tutte e due le malattie?

Questa giornata del 7 ottobre venne ricordata per tutta la vita da Buteyko come la giornata “miracolosa” di questa scoperta.

Proseguendo l’analisi Buteyko, interrogando il giovane, scoprì che aveva effettuato un’attività fisica molto intensa ed era sempre stato molto ansioso e stressato, così come lo stesso Buteyko, anche lui reduce da una guerra in cui aveva dovuto affrontare notevoli sforzi fisici e ansia, acquisendo l’abitudine di un respiro molto affrettato e intenso.

Approfondendo la riflessione, a Buteyko tornò in mente il ben noto e provato “effetto Verigo-Bohr”, (scoperto nel 1923 e presente in tutti i testi di fisiologia anche oggi studiati all’Università) in base al quale, in assenza di una quantità sufficiente di anidride carbonica nell’organismo, (che viene dispersa con una respirazione in eccesso rispetto alle esigenze del momento) i globuli rossi del sangue invece di “scaricare” l’ O2 che portano, continuano a “tenerselo stretto”, non lasciandolo andare dove dovrebbe per svolgere la sua funzione di produzione di energia, e cioè nelle cellule dei tessuti di tutti gli organi (cuore, cervello, ecc.).

Buteyko, nella sua successiva esperienza notò poi che questa respirazione eccessiva e conseguente scarsa ossigenazione dei tessuti, oltre all’asma e all’ipertensione maligna, causava e aggravava molti altri problemi di salute.

Egli non volle però mai brevettare il suo Metodo, asserendo di non aver scoperto nulla di nuovo (ad eccezione del semplice test in grado di misurare il livello di CO2 presente nell’organismo) ma di avere “solamente” effettuato, (a seguito dell’intuizione improvvisa del 7 ottobre 1952) dei logici collegamenti tra varie leggi fisiologiche, ben note e provate ma dalle quali non erano poi state tratte le necessarie conclusioni per il trattamento dei vari problemi di salute!

I danni provocati dagli ”interferenti endocrini”. Come cercare di proteggersi.

Gli effetti negativi prodotti dai metalli tossici (piombo, mercurio, arsenico e altri) sono ormai abbastanza noti ma nel nostro ambiente sempre più inquinato, sono presenti in grandi quantità nell’aria, acqua, terreni, alimenti, nelle nostre case e in molti prodotti che usiamo. Ma non solo dei metalli tossici ma anche molte altre sostanze chimiche-industriali ecc., la cui conoscenza non è ancora molto diffusa.

Questi “Interferenti” sovvertono in realtà non solo il funzionamento del nostro sistema endocrino (e già questo sarebbe un grosso problema) ma, dato lo stretto collegamento che vi è tra il sistema endocrino e quello nervoso, psichico e immunitario, si dovrebbe parlare in realtà di “interferenti psiconeuroendocrinoimmunitari”.

Basterebbe questa considerazione per rendersi conto delle dimensioni del problema e delle conseguenze che l’esposizione a questi interferenti può provocare: si va dall’infertilità, all’obesità, dal diabete e tumori alle difficoltà di apprendimento e a una lunga serie di altre malattie.

Ad esempio è diminuita di più di 50 punti percentuali negli ultimi 40 anni, la concentrazione degli spermatozoi negli uomini dei paesi occidentali.

L’allarme lanciato da anni nel corso dei congressi europei della Società europea di embriologia e riproduzione umana, è confermato da un vasto studio guidato dall’università Ebraica di Gerusalemme. La conta totale degli spermatozoi è calata quasi del 60%. Per ottenere questi dati, i ricercatori hanno effettuato una meta-analisi, cioè una revisione dei dati provenienti da moltissimi studi condotti negli ultimi quattro decenni.

Inoltre, il declino non si è mai arrestato durante i 40 anni analizzati. Questo problema di salute era già stato evidenziato in alcuni studi precedenti, di cui il primo nel 1992. Non solo i dati internazionali, ma anche quelli italiani mettono in luce questo fenomeno.

Ma perché si è verificato questo fenomeno?

Come osserva l’esperto A. Guglielmino (Presidente della Società Italiana della Riproduzione Umana) “Una ragione valida riguarda l’aumento degli “interferenti endocrini” nell’ambiente, ovvero delle sostanze chimiche, fra cui i pesticidi, che agiscono sul sistema ormonale sia durante la vita, che in fase prenatale”.

Se alle conseguenze sopra riportate si aggiungono i numerosissimi altri danni alla salute che gli “interferenti endocrini” (chiamati anche perturbatori o disgregatori endocrini) possono causare, nonché il numero di questi interferenti con cui entriamo in contatto quotidiano (finora ne sono stati identificati oltre 800), allora l’entità del problema, e la necessità di affrontarlo in modo più urgente ed efficace appaiono evidenti!

Tai Chi Chuan (Taiji) e Metodo Buteyko: un buon abbinamento.

Il Tai Chi Chuan (in genere abbreviato in Taiji o Tai Chi) ) è un’ arte marziale cinese basata su concetti taoisti. Nato come sistema di autodifesa (Tai Chi Chuan significa “suprema arte di combattimento”) si è trasformata neì secoli in una efficace forma di esercizio per la salute e il benessere.

Premetto che non sono un’esperta di Tai Chi ma a quanto mi risulta la pratica inizia con la sequenza di movimenti detta “forma lenta”. Gradualmente si introducono i principi fondamentali e si impara a calmare la mente e a muovere il corpo in modo rilassato.

La pratica perseverante dei movimenti del Tai Chi, grazie anche alla lentezza con cui vengono eseguiti, rende il corpo più agile e armonioso, migliora la postura e ha un effetto benefico sul sistema nervoso e sulla circolazione. Inoltre anche se questo effetto in genere non viene preso in considerazione, la pratica di questo metodo porta anche a rallentare e armonizzare il modo di respirare e gli effetti benefici per la salute derivano indubbiamente anche da questo fattore.

Appare evidente quindi che se si pratica il Tai Chi abbinandolo agli esercizi del Metodo Buteyko, gli effetti favorevoli non possono che essere potenziati.

L’esperto di Tai Chi Roberto Benetti, ha appunto effettuato questo abbinamento e ha presentato il suo lavoro a un convegno internazionale che si è tenuto questa estate a Vicenza (ved. thai chi ) sulla riabilitazione nei disturbi del movimento, disturbi tra i quali tra cui vi è il Parkinson, che potrebbe anch’esso trarre un certo beneficio dal Tai Chi e dal Metodo Buteyko.

Avviso importante:

Tutti i notiziari qui riportati hanno solo scopo informativo e, anche se alla redazione ha partecipato un medico, non intendono in alcun modo dare consigli medici, per i quali sarebbe necessario un esame medico individuale e di persona, con approfonditi accertamenti.

Notiziario periodico redatto dalla dott.ssa Fiamma Ferraro per Buteyko-Italia e riprodotto su autorizzazione

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