Notizie Salutari febbraio 2013

Notiziario periodico redatto dalla dott.ssa Fiamma Ferraro per Buteyko-Italia e riprodotto su autorizzazione

Psiconeuroimmunologia. Articolo su Scienza e Conoscenza

L’ultimo numero, appena uscito (in edicola dallo scorso venerdì) di Scienza e Conoscenza, dedicato in particolare al cuore pubblica un mio articolo (www.scienzaeconoscenza.it/articolo/stress-malattie-cardiovascolari.php) intitolato: “Ferma lo stress, proteggi il tuo cuore. La correlazione tra stress, infiammazione e patologie cardiovascolari (e non solo) secondo il paradigma della psiconeuroimmunologia”.

In questo articolo riprendo la tematica dello stress, (sulla quale mi ero soffermata anche nel mio Notiziario di gennaio) e dei suoi effetti negativi sulla salute in generale, ed in particolare sul cuore, in base all’approccio della psiconeuroimmunologia.

Come scrivo nell’articolo: “Il termine psiconeuroendocrinoim­munologia viene coniato nel 1975 da Robert Ader e Nicholas Cohen; Ader aveva dimostrato che il siste­ma nervoso centrale è in grado di influenzare il sistema immunitario.

L’essenza è che esperienze emo­zionali vengono integrate con risposte funzionali del sistema endocrino, del sistema nervoso centrale e del sistema immunitario: pertanto, emozioni negative come lo stress possono essere causa di risposte funzionali negative, quali le malattie.

La psiconeuroimmunologia (anni fa era ancora migliore come scioglilingua, si chiamava psiconeuroendocrinoimmunologia), ci rivela esattamente come lo stress possa influire negativamente sulla nostra salute, correlando scoperte relativamente nuove della medicina molecolare alla neurofisiologia.”

L’approccio psiconeuroimmunologico è, in parole semplici, basato sul legame molto stretto che vi è tra lo stato d’animo di una persona (la psiche), e le conseguenze che questo stato d’animo produce, come ormai è stato dimostrato con una grande quantità di sperimentazioni cliniche, sul nostro sistema nervoso centrale, sul sistema immunitario e su quello endocrino, e quindi in generale sulla salute dell’organismo.

Nell’articolo ovviamente parlo, (tra i molti altri approcci esposti in oltre 8 pagine) anche della necessità di ottimizzare/normalizzare il respiro con la tecnica Buteyko. Il modo di respirare è infatti, in un certo senso, proprio l’elemento che collega l’aspetto psichico, lo stato d’animo, con il corpo.

Come ho osservato in molti miei scritti: se si normalizza-tranquillizza lo stato d’animo (con varie tecniche o al limite con sostanze calmanti), allora anche il modo di respirare diventa più tranquillo e meno affannoso, ma è possibile affrontare la situazione anche partendo dal respiro: se, con la volontà e gli esercizi “giusti” si riduce/tranquillizza il respiro, allora anche lo stato d’animo diventa più calmo e tranquillo.

Il cuore: l’importanza del pericardio

Un buon modo di respirare è, ovviamente, una circostanza essenziale (se non c’è un buon modo di respirare tutto il resto, dalla buona alimentazione al movimento ecc. non basta; gli effetti benefici prodotti ad esempio da tre sani pasti al giorno vengono dissipati da cattivi respiri effettuati 24.000 volte al giorno) ma da sola non sufficiente per assicurare una buona salute.

Se si mangia male, se si assumono giornalmente elevate dosi di tossine ambientali (ved. in proposito i miei articoli sulla terapia chelante pubblicati sui nr. 40 e 41 di Scienza e Conoscenza), allora non basta respirare bene (o piuttosto, non si riesce nemmeno a respirare “bene” in base ai principi messi in luce da Buteyko) per essere sani.

Tra i fattori che, come osservato dallo stesso prof. Buteyko già 50 anni fa (quando ancora quasi nessuno conosceva gli osteopati e chiropratici), vi sono dei fattori meccanici (derivanti ad es. da incidenti, continui movimenti e posizioni sbagliate ecc.) che compromettono la salute, anche impedendo di respirare in modo ottimale.

Nel mio citato articolo sulla psiconeuroimmunologia, inserito in un numero di Scienza e Conoscenza” dedicato al cuore, mi soffermo pertanto anche sugli aspetti meccanici connessi con il buon funzionamento del cuore, mettendo in luce l’importanza del pericarido. Come scrivo nell’articolo “ Il pericardio è un tessuto fibroso-elastico che costituisce il rivestimento esterno del cuore: le sue connessioni nervose sono in contatto con il resto del corpo e creano una rete di collegamento estremamente complessa.
Per­tanto, il contatto tra gli organi e le arterie è un contatto diretto, e le influenze del sistema nervoso autonomo, (il nostro sistema nervoso inconscio costituito dal simpatico e dal parasimpatico) vengono recepite dal pericardio.
Appare dunque logico che lo stress colpisca in primis il cuore ed il pericardio”.

Lo stress ma anche dei traumi meccanici possono danneggiare il pericardio, ma per fortuna vi sono anche degli esercizi e manovre che possono migliorare le condizioni di questo organo.

L’influenza: un “malanno” di stagione

Siamo anche quest’ inverno, con i continui sbalzi di temperatura, alle prese con raffreddori ed influenza.

A questo proposito, in relazione sia alla prevenzione che al trattamento dell’ influenza, ho già in passato menzionato numerosi rimedi naturali/fitoterapici.

Vorrei qui attirare l’attenzione su un’altra sostanza, naturale, di importanza essenziale per combattere le infezioni: i tiocianati, una sostanza prodotta dall’organismo, che si trova nella saliva, nelle lacrime, nelle vie respiratorie e nel latte materno.

Si tratta della “prima linea di difesa” contro l’ingresso nel nostro organismo di virus e batteri dall’ambiente esterno. Nel nostro organismo i tiocianati sono prodotti “in base alle esigenze”; ad esempio vengono generati nella saliva per far fronte alla minaccia di patogeni trovati nel cibo o nell’aria che respiriamo.

Questi patogeni sono in genere presenti in un numero modesto, che può essere facilmente essere neutralizzato dalle limitate quantità di tiocianati che possono essere prodotte nella saliva; se tuttavia i patogeni sono introdotti in massa, (come ad es. quando si manga del pollo infettato da salmonella, o quando si mettono le mani in bocca dopo essere stati in prolungato contatto con una persona ammalata di influenza), allora le limitate quantità di tiocianati che possono essere prodotte nella saliva non sono sufficienti.

I tentativi di somministrare questa sostanza con degli integratori sono finora falliti a causa della loro scarsa biodisponibilità. Ora sembra che un chimico inglese sia riuscito ad elaborare un integratore più disponibile, in modo da consentire ai tiocianati di esercitare i loro effetti per molte ore.

Osservo tuttavia che, prima ancora di pensare ad assumere integratori con tiocianati supplementari, bisognerebbe cercare di “non distruggere” i tiocianati che costantemente, pur in piccola quantità, si trovano nella saliva.

Quando, come ho messo in rilievo (tante volte che temo di essere venuta a noia!) si respira costantemente dalla bocca, la saliva che produciamo viene in gran parte prosciugata, e i tiocianati contenuti nella saliva non sono quindi più sufficienti, nemmeno in situazioni abbastanza normali, per fornire la “prima linea di difesa” contro gli organismi patogeni introdotti in bocca (con il cibo o l’aria).

E’ pertanto essenziale abituarsi a respirare dal naso!

Se respiriamo dalla bocca, oltre ai danni prodotti dall’eccesso d’aria costantemente introdotta, (basta paragonare le dimensioni della bocca con quelle del naso per rendersi conto che respirando dalla bocca è impossibile non iperventilare), ed oltre ad altri effetti dannosi, si aggiunge anche il problema della diminuzione dei tiocianati normalmente contenuti nella saliva prosciugata, con conseguente indebolimento della nostra “prima linea di difesa”!

Avviso importante:

Tutti i notiziari qui riportati hanno solo scopo informativo e, anche se alla redazione ha partecipato un medico, non intendono in alcun modo dare consigli medici, per i quali sarebbe necessario un esame medico individuale e di persona, con approfonditi accertamenti.

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