Notizie Salutari gennaio 2012

Notiziario periodico redatto dalla dott.ssa Fiamma Ferraro per Buteyko-Italia e riprodotto su autorizzazione

Articoli su “Scienza e Conoscenza”

Buongiorno a tutti.

Inizio questo primo Notiziario del 2012 segnalandovi su questo link un bell’articolo di Romina Alessandri, redattrice di “Scienza e Conoscenza”, sul metodo Buteyko.

Scienza e Conoscenza è in effetti un periodico che leggo sempre molto volentieri perché vi si trovano spesso argomenti inusuali ed interessanti (e non lo dico solo perché aveva pubblicato, nell’estate 2009, un mio articolo su Buteyko).

Tra l’altro, sull’ultimo numero di Scienza e Conoscenza è pubblicato un interessate articolo del dr. Baldari, dal titolo “Hai l’asma? Ti curo il rene“; l’asma ed il rene sono citati solo a titolo d’esempio poiché l’articolo poi parla delle linee e canali d’energia che percorrono tutto il corpo, per cui le fonti del disturbo di un organo possono trovarsi in un organo lontano da quello ammalato e l’organismo va considerato nella sua interezza.

In effetti vi è la tendenza, nel campo medico a considerare l’organismo in parti “spezzettate” ed uno dei motivi che mi hanno indotta, nel mio lavoro medico, a dedicare un’attenzione preminente al modo di respirare delle persone, è appunto il fatto che la respirazione influisce e produce effetti sulla salute dell’organismo nella sua globalità.

I benefici del movimento: perdita di peso e l’ormone irisina

La prestigiosa rivista “Nature” pubblica i risultati di uno studio condotto dall’Università di Ancona in collaborazione con la celebre Università di Harvard, sui benefici derivanti dal movimento fisico.

Come ha osservato il leader della ricerca, prof. Cinti: “Che il movimento faccia bene nella cura dell'obesità è ormai noto, ma la scoperta dell'ormone (l'irisina) che "acceso" dall'esercizio fisico si mette in moto per bruciare i grassi, apre ora nuove prospettive nella cura dell’obesità“.

Ora, osservano i ricercatori: “Dopo il fallimento di tante terapie volte ad influenzare l'appetito, l'attenzione in capo farmacologico potrebbe spostarsi sull'altro versante, quello del movimento, grazie a nuovi farmaci in grado di innescare gli stessi meccanismi che portano al dimagrimento.“

Questa notizia mi fa piacere, poiché ci sono indubbiamente delle persone che, per vari motivi, non possono muoversi, che anche per questo diventano obese e che quindi trarrebbero grandi vantaggi da una messa in commercio dell’irisina.

Per le persone che invece possono benissimo muoversi, non trovate anche voi che i benefici (tra i quali appunto la perdita di peso) derivanti dal movimento potrebbero essere provocati appunto muovendosi un po’ di più anziché mandando giù pasticche con irisina?!

Oltretutto i ricercatori mi sembrano un po’ troppo ottimisti quanto pensano che una sola sostanza, l’irisina, possa innescare “gli stessi meccanismi” che, quando si fa movimento, portano a dimagrire.

Mentre gli scienziati hanno in genere la tendenza a concentrarsi su vari aspetti isolati, il funzionamento del corpo umano è un insieme organico raffinato e complesso; in realtà l’ effetto di dimagrimento provocato dal movimento non avviene certamente solo a seguito della produzione di irisina innescata appunto dal movimento ma anche per via di molti altri meccanismi.

Così ad es. quando ci si muove migliora la circolazione del sangue, si produce una vibrazione in tutto il corpo, e si verificano vari altri effetti benefici, alcuni dei quali magari non ancora scoperti.

L’assunzione di una medicina a base di irisina potrà quindi magari sostituire solo uno ma certo non tutti i meccanismi che si innescano quando si fa movimento e che causano un dimagrimento.

Tra i benefici causati dal movimento, benefici non solo per la linea ma per la salute in generale, vi è innanzitutto quello, ben noto ma ovviamente quasi mai preso in considerazione, dall’aumentata produzione di CO2, che si verifica quando si fa movimento.

Nel mio libro “Attacco all’Asma..e non solo” una parte consistente è dedicata appunto ai benefici che si verificano quando si fa movimento fisico facendo attenzione a “respirare bene” durante il movimento, e cioè respirando bensì di più di quando si sta fermi (è infatti necessario espellere una parte della consistente maggiore quantità di CO2 prodotta dal movimento intenso) ma senza arrivare ad un aumento del respiro tale da dissipare una quantità di CO2 superiore al supplemento di CO2 prodotto dal movimento.

Se infatti ciò avviene si finisce su livelli di CO2 ancora inferiori a quelli che vi erano nell’organismo prima di iniziare a muoversi, e quindi non solo non si verificano gli effetti benefici del movimento ma si peggiora per molti versi la situazione; sono ad esempio ben noti gli attacchi di asma provocati, negli asmatici, da un’ improvvisa corsa per prendere un tram, raggiungere un amico ecc.

Sarà meglio quindi, quando sarà disponibile, prendere l’irisina piuttosto di fare movimento fisico intenso “respirando male”

Rischi connessi all’Omalizumab e ad altre medicine per l’asma.

Omalizumab è un anticorpo monoclonale che inibisce l'immunoglobulina ed è autorizzato per il trattamento dell’asma allergica, grave e persistente in pazienti di età uguale o superiore ai 6 anni, nei quali il trattamento standard abbia fallito.

In studi clinici controllati e in uno studio osservazionale in corso (EXCELS), uno squilibrio numerico di eventi trombotici arteriosi è stato osservato con l'uso di Omalizumab. Gli eventi trombotici arteriosi comprendono: ictus, attacco ischemico transitorio, infarto miocardico. Si possono leggere maggiori dettagli, in un recente avviso pubblicato su questo link

L’uso dell’Omalizumab è per fortuna abbastanza raro, poiché è somministrato solo quando gli altri medicinali consueti non hanno successo.

Quanto però a questi altri consueti medicinali per l’asma, molto più diffusi, anche qui c’e da stare poco allegri.

Segnalo a questo proposito quest’altro avviso, anch’esso abbastanza recente (2010) a questo link in cui si fa presente che l’ente di controllo Americano FDA (Food and Drug Administration) ha annunciato che i farmaci appartenenti alla classe dei LABA (broncodilatatori a lunga durata) non dovrebbero mai essere impiegati da soli nel trattamento dell’asma nei pazienti sia pediatrici sia adulti ed ha chiesto alle società produttrici di inserire un’ulteriore avvertenza nella scheda tecnica dei LABA, oltre a mettere in pratica azioni tese a ridurne l’uso.

A questo proposito vorrei riportare quanto scrivevo nel Notiziario del novembre 2009:

”Nel numero del giugno 2006 scrivevo: "Già un anno fa questo Notiziario aveva messo in guardia in merito alle medicine contro l'asma contenenti salmeterolo…

Ora le nostre grida d'allarme ricevono purtroppo una conferma decisiva.

Dei ricercatori delle Università americane di Cornell e Stanford, in un articolo apparso sul periodico della Cornell University il 9 giugno scorso, hanno pubblicato i risultati derivanti da un esame delle cifre relative a 10 sperimentazioni cliniche che hanno coinvolto 33.826 pazienti asmatici, arrivando alla conclusione che tra gli asmatici ai quali era stata somministrata questa sostanza, (oppure il formoterolo…) i decessi collegati all'asma sono stati superiori di oltre il triplo (3,5) e le ospedalizzazioni di oltre il doppio (2,5) rispetto agli asmatici che prendevano un placebo. La Dr.ssa Shelley Salpeter, professoressa alla facoltà di medicina dell'Università di Stanford, ha scritto "valutiamo che tra i 5.000 decessi causati dall'asma che ogni anno avvengono negli Stati Uniti, 4.000 siano causati da questi beta-agonisti di lunga durata, e sollecitiamo vivamente il loro ritiro dal mercato".

Sembra ora che, a seguito di queste grida d'allarme e di nuovi casi di decessi, l'Ente americano di controllo sui medicinali (FDA), si stia finalmente muovendo per ordinare il ritiro dal mercato di alcuni broncodilatatori a lunga durata, ancora largamente usati dagli asmatici.

Peccato che a questo tipo di notizie vanga data poca pubblicità, così come, per un altro verso, viene data poca pubblicità a studi che dimostrano l'efficacia contro l'asma di metodi naturali come l'addestramento respiratorio con il metodo Buteyko, o anche ad altri rimedi naturali che, seppure difficilmente possano agire da soli, (se cioè il modello respiratorio errato non viene corretto), possono tuttavia dare un aiuto e sostegno importante contro l'asma.“

In questo articolo di 3 anni fa ero stata a quanto pare un po’ troppo ottimista, pensando che la FDA si stesse muovendo per ordinare il ritiro dal mercato di alcuni broncodilatatori di lunga durata ancora largamente usati. La FDA, sebbene abbia dovuto ordinare di interrompere prima del previsto uno degli studi del 2006, perché ad una valutazione preliminare era già apparso evidente che il numero di decessi nel gruppo che prendeva il salmeterolo … era risultato pari al triplo rispetto ai decessi nel gruppo placebo … si è limitata a raccomandare l’aggiunta nel foglietto illustrativo di un avviso sulla necessità di maggiori cautele e precauzioni nella somministrazione di questi farmaci.”

Questi avvertimenti, che si susseguono negli anni in modo sempre più incalzante, confermano quanto il dr. Buteyko aveva detto già più di 40 anni fa, e cioè che “ i broncodilatatori di lunga durata sono le medicine per l’asma più controindicate, in quanto mantengono permanentemente dilatate le vie respiratorie, incrementando così l’iperventilazione e la perdita di CO2.

Indubbiamente per l’asma è spesso inevitabile prendere delle medicine ma se, contemporanemente alle medicine, si inizia ad ottimizzare il proprio modo di respirare con la tecnica Buteyko, si riesce molto spesso, man mano che la situazione migliora, a diminuire, e magari a cessare completamente l’uso di queste medicine.

Avviso importante:

Tutti i notiziari qui riportati hanno solo scopo informativo e, anche se alla redazione ha partecipato un medico, non intendono in alcun modo dare consigli medici, per i quali sarebbe necessario un esame medico individuale e di persona, con approfonditi accertamenti.

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