Notizie Salutari giugno 2009

Notiziario periodico redatto dalla dott.ssa Fiamma Ferraro per Buteyko-Italia e riprodotto su autorizzazione

Il ruolo dell'acqua nella respirazione

Durante il 24 Congresso AIOT dei medici esperti in omeopatia, omotossicologia e medicina biologica, al quale ho partecipato a Roma a fine maggio, ho sentito tra l’altro una interessantissima relazione del Prof. Vladimir L.Voeikov, dell’Università di Mosca, il quale ha parlato su “Il ruolo chiave dell’acqua nella Respirazione”.

Il Prof. Voeikov (nessun collegamento specifico con Buteyko), ha dimostrato ancora una volta come ormai la conoscenza sul ruolo essenziale della CO2 (in giusta misura) per la salute dell’organismo umano, rientri in Russia nel normale bagaglio di conoscenze mediche-scientifiche e non costituisca una novità. Nella sua relazione il prof. Voeikov ha insistito sul fatto che l’acqua (H2O) e l’anidride carbonica (CO2) non sono meri “sottoprodotti” del meccanismo di produzione di energia (ATP) dell’organismo ma svolgono invece un ruolo chiave per la prosecuzione/completamento di questa produzione d’energia.

Non sono purtroppo in grado di scrivervi tutte le formule chimiche e le raffinate dimostrazioni del prof. Voeikov; alcune delle sue conclusioni più interessanti sono tuttavia che nell’organismo si deve verificare una lenta “combustione” dell’acqua, in cui l’energia di bassa densità prodotta nella prima fase viene trasformata in energia ad alta intensità. A questo scopo sono necessarie delle riserve di CO2, necessarie per promuovere l’ossidazione dell’acqua (“water burning”). Indubbiamente vi è ancora molto da ricercare su questo argomento, che apre prospettive affascinanti!

La Fibromialgia

Aumenta sempre di più il numero dei pazienti che vengono da me perché sono alle prese con problemi di fibromialgia (dolori diffusi in tutto il corpo). Questi pazienti sono in genere sorpresi quando inizio innanzitutto a controllare il loro modo di respirare, poiché non è certo intuitivo il collegamento tra il respiro e questi dolori. Tuttavia, a ben pensare, vi è una somiglianza tra i dolori agli arti che si provano dopo aver svolto uno sforzo fisico e questo tipo di dolori. Quando si svolge uno sforzo fisico troppo intenso l’organismo passa dalla produzione aerobica d’energia, in cui si producono come “sottoprodotti” acqua e CO2; (sull’argomento è possibile leggere l’apposito capitolo del mio libro “Attacco all’Asma.. e non solo”) alla produzione anaerobica d’energia, in cui invece della CO2 si produce acido lattico; facendo riposare i muscoli normalmente l’acido lattico viene smaltito ed i dolori passano.

Nella fibromialgia invece i dolori sono cronici. Anche se influiscono probabilmente anche altre cause (non è ancora stata del tutto chiarita l’eziologia di questa malattia) a mio avviso un ruolo importante, come viene del resto ipotizzato da alcuni, spetta all’acido lattico.

É noto che vi è in genere, per via di vari meccanismi, un rapporto inverso tra CO2 ed acido lattico, nel senso che quando nell’organismo vi è poca CO2, vi è più acido lattico, e viceversa. La quantità di acido lattico presente nell’organismo è per me un indicatore importante e quando, tra l’altro, nell’apposito test risulta la presenza di elevate quantità di acido lattico vi è in genere anche un problema di iperventilazione cronica. Regolarizzando la respirazione si normalizza in genere anche il tasso di acido lattico; spesso però in questi casi è necessario, prima di iniziare gli esercizi per ottimizzare la respirazione, far diminuire, con preparati specifici, lo stato generale di acidosi dell’organismo.

Influenza

Si continua a parlare dell’influenza “messicana”, e molti continuano a domandarsi come mai questa influenza in Messico abbia fatto numerose vittime, mentre negli Stati Uniti ed in Europa si sta rivelando come non peggiore (anche se più contagiosa, data la “novità" del virus contro il quale nessuno è già immunizzato) di una ”normale” influenza. Alcuni hanno dato la colpa all’aria molto inquinata di Città del Messico (ma molte vittime abitavano in villaggi), altri alle carenze del locale sistema sanitario.

Un’altra ipotesi interessante che ho letto è che vi potrebbe essere nel Messico un indebolimento immunitario causato dall'arsenico nell'acqua potabile. In Usa c'e' il limite di 10 ppb, ma in alcune aree del mondo si superano i 100 ppb. "Non sappiamo se i messicani malati abbiano bevuto di quell'acqua", osserva Joshua Hamilton della Dartmouth Medical School, "ma sappiamo che in molte regioni del Messico c'e quel tipo d'acqua, anche in quelle dove s'e' manifestata la malattia".

Bere acqua

A questo proposito non posso fare a meno di ricordarvi che, come ho messo in evidenza in varie occasioni, subito dopo il respirare, come importanza “vitale” viene il bere; e quando si “respira troppo” si perde non solo la preziosa CO2 ma anche molta acqua (il vapore diventa visibile nell’aria espirata quando fa freddo).

Anche da noi l’acqua che esce dai rubinetti, quando non è contaminata dal rame rilasciato nelle tubature, ha quasi ovunque un alto tasso di sostanze non certo benefiche per la salute, e sarebbe troppo ottimistico pensare che ottimizzare la respirazione con il metodo Buteyko sia sufficiente per contrastare il danno che può fare un’acqua di cattiva qualità, bevuta ogni giorno. Se si respira bene si è indubbiamente più resistenti a questo danno ma vale comunque la pena di fare uno sforzo per ottimizzare anche la qualità dell’acqua che si beve.

Sempre a proposito del bere (argomento d’attualità nell’avvicinarsi del caldo estivo): chi, vista la cattiva qualità dell’acqua, pensi eventualmente di ripiegare su succhi di frutta, “soft-drinks” ed altri tipi di bevande preconfezionate rischia di cadere dalla padella alla brace. Come se non bastassero i coloranti/ quantità eccessive di zucchero/aspartame ed altre sostanze dannose, leggo ora che la vitamina C, contenuta o spesso aggiunta in queste bevande, reagisce con il benzoato di sodio spesso contenuto come conservante nelle stesse bevande, dando luogo alla formazione di benzene, una sostanza dalle note proprietà carcinogene.

Recentemente, l’organo di controllo americano FDA ha testato molte marche di “soft-drinks” ed ha constatato che in 54 di queste marche erano contenuti livelli di benzene superiori di 16 volte a quelli ammessi nell’acqua potabile. Pertanto, se non si ha il tempo di fare delle spremute fresche di arance o altri frutti, è meglio controllare le etichette di tutte le bevande in bottiglia e scartare tutte quelle che elencano il “sodio benzoato” tra gli ingredienti.

Tornando sull’influenza

Nello scorso numero del Notiziario avevo messo nuovamente in evidenza l’importanza, anche per evitare contagi vari, di respirare sempre (anche quando si dorme) dal naso e non dalla bocca. L’importanza di questo fattore è essenziale in particolare per i bambini, in cui una respirazione dalla bocca provoca tra l’altro delle deformazioni delle arcate dentarie e cattivi posizionamenti della lingua, i quali a loro volta influiscono negativamente non solo sul respiro e sulla postura ma anche sulla deglutizione.

E’ pertanto importante, se esiste già qualche problema meccanico-strutturale che impedisce la respirazione dal naso, far fare al più presto le visite dagli specialisti medici-odontoiatrici del caso. Un grosso aiuto può venire anche da alcuni apparecchi giapponesi o tedeschi, di uso abbastanza semplice.

Avviso importante:

Tutti i notiziari qui riportati hanno solo scopo informativo e, anche se alla redazione ha partecipato un medico, non intendono in alcun modo dare consigli medici, per i quali sarebbe necessario un esame medico individuale e di persona, con approfonditi accertamenti.

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