Notizie Salutari maggio 2017

Notiziario periodico redatto dalla dott.ssa Fiamma Ferraro per Buteyko-Italia e riprodotto su autorizzazione

L’importanza del respiro e i problemi causati dall’iperventilazione messi in rilievo in un nuovo libro di un medico svedese

Il Dr. J. Lindh, medico specializzato in allergologia, reumatologia e medicina interna, con PhD in biologia cellulare, già primario presso l’ospedale di Falu in Svezia, autore di studi vari (www.pubpdf.com/search/Johannes+Lindh) ha sempre dedicato una particolare attenzione al modo di respirare dei pazienti e ha recentemente pubblicato un libro dal titolo “Sintomi inspiegabili da un punto di vista medico” (purtroppo disponibile per ora solo in svedese), con lo scopo precipuo di attirare l’attenzione dei suoi colleghi medici sull’importanza delle buone abitudini respiratorie.

Il sistema sanitario svedese è uno dei migliori al mondo ma tuttavia, come affermato dal Dr. Lindh, anche in questo ottimo sistema sanitario, i medici raramente osservano fattori che vanno al di fuori del loro settore di specializzazione.

Il Dr. Lindh, dopo un periodo di lavoro e stress a livello accentuato, nel 1988 aveva fatto ricorso a due esperti in training respiratorio presso l’Università di Gothenburg e, a seguito dei risultati riscontrati, aveva iniziato decenni fa, a dedicare appunto particolare attenzione al fattore respiro arrivando, come scrive sia nel libro menzionato che in articoli vari, ad una migliore comprensione del collegamento tra malattie croniche ed eccesso di respiro.

Riporto qui alcune sue ulteriori osservazioni: ”Ciò che avevo notato era che molti dei miei pazienti con svariati problemi e malattie croniche avevano dei problemi relativi al respiro. Spesso avevano una lieve forma di iperventilazione (eccesso di respiro) il che significa che avevano troppo ossigeno ma troppo poca anidride carbonica (CO2) nel sangue. Iniziai a misurare i livelli di CO2 in vari miei pazienti, trovando la conferma che molti di loro iperventilavano. Collegato a questa iperventilazione era presente un disordine respiratorio funzionale caratterizzato da involontarie tensioni nei muscoli respiratori nella nuca, gola, torace e schiena, il che portava ad un respiro affannoso, dolori toracici ecc. Secondo me l’ipocapnia (carenza di Co2 causata da iperventilazione) porta ad una elevata eccitabilità nei nervi e muscoli”.

Egli inoltre osserva anche che queste non buone abitudini respiratorie spesso sono la causa di problemi di salute come la sindrome di stanchezza cronica, dolori vari, insonnia, problemi gastrointestinali, stress ed ansia, e sono molto spesso presenti nei casi di persone che non si sentono bene e lamentano varie disfunzioni ma in cui i test diagnostici consueti (che purtroppo non spesso prendono in considerazione il modo di respirare) sono normali, e pertanto in questi casi non si riesce ad individuare questa causa (o concausa) importante dei problemi lamentati.

Il Dr. Lindh afferma di aver scritto vari articoli ed il libro “Sintomi inspiegabili da un punto di vista medico” anche con lo scopo di attirare l’interesse dei suoi colleghi medici sull’importanza di buone abitudini respiratorie e, sempre per questo scopo, ha mandato una lettera aperta al Ministro svedese per la Sicurezza Sociale.

Non resta che sperare che l’esempio del Dr. Lindh possa essere seguito anche in altri paesi!

VIRUS ARTIFICIALI; NUOVE ARMI CONTRO IL CANCRO?

Sul notiziario del 26 maggio di DottNet (un notiziario di medicina “convenzionale“ indirizzato ai medici con lo scopo di tenerli aggiornati su varie novità), leggo un interessante articolo (riportato anche dall’ANSA: ved. www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/medicina/2017/05/26/arrivano-i-virus-buoni-che-combattono-il-cancro-allertando-il-sistema-immunitario_8d690be5-5a99-442c-9e90-a3d040cee110.html ) dal titolo “Virus artificiali che allertano il sistema immunitario e lo inducono ad inviare cellule killer che combattono il cancro.

Li hanno realizzati ricercatori svizzeri dell’Università di Ginevra e dell’Università di Basilea.

Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, potrà essere un punto di partenza per nuovi trattamenti”.

La notizia prosegue osservando che “Di solito le cellule tumorali provocano una reazione limitata da parte del sistema immunitario ed è per questo che possono crescere e proliferare più o meno indisturbate, restando nascoste grazie ai loro sistemi di difesa. Invece, le infezioni virali causano una forte risposta nel corpo, chesi impegna a combatterle con ogni mezzo a disposizione.

Terapie che stimolano le difese del corpo con virus vengono usate già da diversi anni nella lotta contro i tumori, ma indirizzare le cellule immunitarie esclusivamente contro quelle cancerose è un obiettivo che finora non era mai stato raggiunto e nel quale un innovativo virus artificiale, che è già stato brevettato, ha avuto successo.

Le terapie disponibili per i pazienti malati di cancro hanno fatto passi da gigante negli ultimi anni, ma sono ancora inadeguate per molti tipi di tumore. “Speriamo che i nostri studi possano portare presto a nuovi trattamenti e aiutare in questo modo a migliorare il loro tasso di successo”, hanno dichiarato Doron Merkler e Daniel Pinschewer che hanno guidato il gruppo e che lavorano rispettivamente all’Università di Ginevra e a quella di Basilea“.

Siamo in effetti in genere portati a considerare sostanze/fattori/organismi vari come “sempre benefici” oppure “sempre malefici” (e sull’argomento sono purtroppo diffusi molti “luoghi comuni” erronei).

Ed invece l’effetto benefico o dannoso di molte di queste sostanze dipende dalla giusta quantità/qualità/interferenze con altre sostanze, dalla situazione di partenza e da molto altro.

Uno degli esempi “classici” è quello dell’ossigeno (indispensabile per la vita ma che, in una quantità anche non troppo superiore alle esigenze può provocare effetti dannosi come eccessi di radicali liberi ed altro), contrapposto all’anidride carbonica, considerata (in particolare in questo periodo di problemi ambientali) come una sostanza tossica e di scarto mentre, come si legge in tutti i libri di fisiologia medica in cui sono riportati i problemi e trattamenti relativi all’ipocapnia (carenza di anidride carbonica), nella giusta quantità è indispensabile per la vita e la salute.

Un altro esempio è appunto quello dei batteri e dei virus.

A parte la ben nota funzione di immunizzarci contro molte malattie con i vaccini (in cui batteri e virus sono somministrati nella loro forma fortemente indebolita), si stanno studiando da decenni altri importanti possibili utilizzi benefici dei virus.

A tale proposito, in uno dei Notiziari del 2014, con il titolo “I virus: sempre e solo dannosi? Sembra di no!”, si riportava che “... nel nostro organismo prospera una quantità enorme di microrganismi, (batteri, virus ed altri) in un delicato equilibrio tra microrganismi dannosi da una parte e benefici dall’altra.

Per quanto riguarda i batteri, quando si è in buona salute, prevalgono in genere di gran lunga quelli benefici che tengono a bada quelli malefici (è ad esempio ormai noto a tutti che vi sono nel nostro apparato gastrointestinalite enormi quantità di batteri benefici, conosciuti come probiotici).

A volte però l’azione dei batteri benefici o di altri rimedi non è sufficiente contro i batteri patogenici, ed in questi casi per fortuna al giorno d’oggi abbiamo a disposizione gli antibiotici.

Si stanno tuttavia purtroppo da tempo evolvendo (ed il problema è in aumento) dei ceppi di batteri altamente resistenti agli antibiotici.

Pertanto nelle infezioni causate da questi batteri (basta ad es. citare l’MRSA-stafilococco aureo resistente alla meticillina), contro i quali spesso anche le terapie con massicce dosi di antibiotici risultano inefficaci.

Che fare in questi casi? Chi o cosa potrebbe venire in aiuto? Alcuni virus!

Mentre è ormai noto a tutti che vi sono dei batteri benefici e indispensabili, per quanto riguarda i virus siamo invece portati a pensare che i virus (contro i quali non funziona nemmeno l’arma degli antibiotici) siano tutti quanti dannosi.

Ed invece, a quanto pare, vi sono alcuni ceppi di virus benefici, che penetrano non nelle cellule umane ma in alcuni batteri dannosi, si replicano all’interno di questi batteri e li distruggono, li “mangiano”.

Le ricerche/scoperte su questi virus, chiamati “virus batteriofagi” non sono in realtà recenti ma risalgono alla prima metà del secolo scorso.

Approfondendo le ricerche sul prof. Buteyko (che, come i lettori sanno, era nato in Ucraina) mi hanno portata ad approfondire le ricerche su terapie portate avanti in vari paesi dell’ex Unione Sovietica, e 7/8 anni fa avevo letto con molto interesse gli studi effettuati in Georgia in relazione a questi virus “batteriofagi”.

In realtà il primo a praticare questa terapia per le infezioni batteriche è stato il francese Felix d’Herelle nei primi decenni del 1900, arenandosi peraltro a causa dello scarso interesse mostrato in Occidente (soprattutto dopo la scoperta degli antibiotici) verso questo approccio.

All’iniziale scetticismo occidentale verso questo tipo di terapia sta tuttavia ora facendo seguito un vivo interesse, anche a causa dell’emergere di numerosi batteri resistenti agli antibiotici.

Gli sforzi sono quindi tesi sia alla ricerca di nuovi antibiotici o di nuovi strumenti, tra i quali appunto anche quello dei “virus batteriofagi”.

Il centro medico in cui questa terapia è stata praticata da più lungo tempo è a Tbilisi, capitale della Georgia (ved.www.phagetherapycenter.com per l’elenco dei numerosi studi effettuati, anche negli Stati Uniti e Giappone)

Oltre alla categoria dei “virus batteriofagi”, vanno citati, tra i “virus amici” anche i “virus oncolitici”, in grado cioè di fornire un supporto contro i tumori.

Anche su questa funzione (sulla quale stanno ora lavorando i due scienziati svizzeri sopra citati) sono in corso ricerche e lavori da decenni e l’approccio più promettente sembra quello, chiamato Rigvir, già applicato fin dal 2004 in un paese dell’Unione Europea, la Lettonia, dove questa terapia, che ha superato le varie fasi di sperimentazione su 2000 pazienti, è tra quelle approvate dal locale sistema sanitario pubblico, ed ha anche ottenuto nel 2016 una sovvenzione nell’ambito del programma “Horizon 2020” della Commissione Europea, diretto al sostegno di biotecnologie per lo sviluppo di nuovi prodotti, con lo scopo di arrivare all’inclusione del Rigvir nel registro europeo dei prodotti medici (EMEA).

Il Rigvir è stato sintetizzato dal virus ECHO-7, che si trova in genere nell’intestino dei bambini in tenera età.

Questo virus sembra colpire selettivamente solo le cellule maligne, nelle quali entra prima che esse si moltiplichino.

Per saperne di più anche sulle sperimentazioni effettuate ved. www.rigvir.com

Avviso importante:

Tutti i notiziari qui riportati hanno solo scopo informativo e, anche se alla redazione ha partecipato un medico, non intendono in alcun modo dare consigli medici, per i quali sarebbe necessario un esame medico individuale e di persona, con approfonditi accertamenti.

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