Notizie Salutari marzo 2016

Notiziario periodico redatto dalla dott.ssa Fiamma Ferraro per Buteyko-Italia e riprodotto su autorizzazione

L’asma ha anche un effetto protettivo?

Continua a stupirmi il modo in cui il Dr. Buteyko ha anticipato di oltre 50 anni varie osservazioni mediche di cui ora sta emergendo la fondatezza.

Come i lettori sanno, Buteyko ha messo in luce che l’asma, più che una malattia, è in molti casi soprattutto una reazione protettiva dell’organismo, diretta ad evitare, tramite la broncocostrizione che obbliga a ridurre l’intensità dell'espiro, una eccessiva perdita di CO2 che potrebbe portare i livelli di CO2 a livelli incompatibili con la sopravvivenza.

Ovviamente anche questa reazione difensiva va tenuta sotto controllo e moderata, per evitare danni da “fuoco amico”, analoghi a quanto accade per la febbre che, pur essendo anch’essa una reazione difensiva contro virus e batteri, deve essere abbassata se raggiunge livelli troppo alti.

Come aveva osservato Buteyko l’asma, quale reazione difensiva, permane finché ce n’è bisogno e viene meno (se non si sono ancora verificati danni difficilmente riparabili e se non entrano in gioco anche altri fattori dannosi) quando non è più necessaria perché, riaddestrando il respiro ed eliminando l’iperventilazione, viene trattenuta all’interno dell’organismo la giusta quantità di CO2.

Egli aveva anche osservato che coloro che iperventilano ed iniziano a soffrire di asma hanno una costituzione in linea di massima più sana, perché il loro organismo è in grado di reagire (pur in un modo che complica notevolmente la vita di chi ne soffre) alla perdita eccessiva di CO2, evitando in questo modo le più gravi conseguenze che possono manifestarsi in chi per molti anni ha continuato e continua ad iperventilare senza divenire asmatico.

Uno studio recentemente pubblicato ( il 5 febbraio su Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention), condotto su 8.700 persone, ha in effetti constatato che il gruppo che soffriva o aveva sofferto di  asma ed allergie, aveva un rischio inferiore, in misura del 30%, di sviluppare una forma particolarmente aggressiva di tumore cerebrale (glioma).

Come ha osservato la direttrice dello studio, Melissa Bondy, del Baylor College of Medicine’s Cancer Center, numerosi altri studi hanno dimostrato l’esistenza di questa correlazione ed è ora necessario ricercare ulteriormente per scoprire quale sia il meccanismo di fondo.

Non si può che essere d’accordo sull’opportunità di ulteriori studi sull’argomento; temo tuttavia che, come di consueto, anche nei futuri studi sui tumori si indagherà su tutto meno che sul modo di respirare dei partecipanti!

Agopuntura ed asma/allergie

In vari numeri di questo notiziario ho menzionato gli effetti favorevoli dell’agopuntura, parlando in particolare dell’agopuntura per problemi di vista con il metodo Boel, che pratico da molti anni (ved. www.agopunturaocchi.it ) nonché per l’asma ed altri problemi.

Questa efficacia è provata in numerosi studi.

Uno dei più recenti è ad es. il seguente:”Impacts on asthma at persistent stage and immune function in the patients treated with acupuncture for warming yang and benefiting qi” www.ncbi.nlm.nih.gov

In questo studio, 180 persone soffererenti di asma bronchiale cronica e persistente sono state divise in due gruppi; uno dei due gruppi è stato trattato con l’agopuntura e l’altro con il farmaco convenzionale Seretide ed il miglioramento ottenuto nel gruppo trattato con l’agopuntura è risultato significativamente superiore a quello ottenuto nel gruppo trattato con il Seretide.

Nonostante i risultati favorevoli ottenuti con l’agopuntura in un gran numero di studi clinici in doppio cieco molti sono ancora dell’opinione che “l’efficacia terapeutica dell’agopuntura non è provata”, osservando che non è chiaro il meccanismo d’azione dell’agopuntura e che, nonostante i risultati positivi ottenuti in un buon numero di studi clinici, vi sono anche degli studi che non hanno dimostrato alcun miglioramento.

Quanto alla prima obiezione non si può che concordare sul fatto che non è ancora del tutto chiaro il meccanismo alla base dell’efficacia dell’agopuntura; (ciò nonostante, se per oltre 2000 anni è stata applicata e tramandata con grande cura da una generazione all’altra, forse è stato perché si è visto che ne valeva la pena?)

Aggiungo che dopo le sessioni di agopuntura noto anche dei cambiamenti nel modo di respirare delle persone.

Forse una delle cause dei miglioramenti prodotti dai trattamenti di agopuntura potrebbe consistere anche nel fatto che, con meccanismi pur non ancora chiari, determinati trattamenti di agopuntura producono anche un miglioramento del modo di respirare, e questo miglioramento influisce favorevolmente su vari problemi di salute tra cui appunto, in particolare, l’asma?

Ma purtroppo, anche quando vengono effettuati studi clinici sull’agopuntura, in genere si prende nota di ogni possibile parametro ma non si osserva il modo di respirare dei partecipanti prima e dopo il trattamento.

Quanto alla seconda obiezione, basata su alcuni risultati contrastanti che, negli studi in doppio cieco vengono a volte ottenuti quanto all’efficacia dell’agopuntura, non si può non osservare che le modalità di questi studi in doppio cieco sono elaborate per sperimentare l’efficacia di farmaci: il somministrare ad un gruppo il farmaco che si vuole sperimentare ed al gruppo placebo una sostanza priva di ogni effetto è infatti semplice e non richiede particolari competenze da parte di chi somministra il farmaco ad un gruppo e la sostanza placebo all’altro.

Ben diversa è invece la situazione quando si cerca di dimostrare con questi studi in doppio cieco l’efficacia di un trattamento di agopuntura: una buona parte del successo di questi trattamenti dipende infatti dalle competenze degli agopuntori e dalla loro capacità di identificare i punti migliori da trattare per ottenere risultati ottimali.

La differenza nei risultati ottenuti nei vari studi può quindi anche dipendere dal fatto che in alcuni studi sono intervenuti degli agopuntori molto preparati, ed in altri studi degli agopuntori meno competenti!

La stessa considerazione vale – osservo per inciso - anche negli studi che vengono effettuati per provare l’efficacia di preparati omeopatici oppure omotossicologici (che io considero come “la nuova omeopatia”).

A differenza infatti dei farmaci convenzionali, per i farmaci omeopatici/omotossicologici vale solo in modo abbastanza limitato il dettato ”per il malanno X bisogna somministrare il farmaco Y; per il malanno V bisogna somministrare il farmaco W e così via.

Occorre invece un’ accurata analisi di ogni singolo paziente per identificare il rimedio più efficace per ognuno.

Non è pertanto possibile stabilire con trials in doppio cieco se una determinata sostanza omeopatica sia efficace ad es. per l’asma poiché per ognuno degli asmatici osservati potrebbero essere efficaci dei preparati diversi, e l’esito dello studio può quindi variare a seconda dell’abilità dei medici nell’identificare i rimedi giusto.

Asma diagnosticata in eccesso? Ruolo dell’ossido nitrico (NO)

Diagnosticare l’asma non è sempre agevole e a quanto riportato ora anche dal seguente articolo, pubblicato sul British Journal of General Practice (ved. www.webmd.boots.com/asthma/news/), almeno mezzo milione di bambini in Gran Bretagna (paese in cui il numero di casi di asma è tra i più elevati al mondo) sarebbero stati erroneamente diagnosticati come asmatici mentre in realtà sembra che non lo fossero.

L’articolo è basato su uno studio effettuato da ricercatori in Olanda, i quali hanno accertato che su un gruppo esaminato di 652 bambini diagnosticati come asmatici, il 53,5% in effetti non lo era.

L’articolo prosegue criticando il fatto che troppo spesso la diagnosi viene effettuata ed i medicinali per l’asma vengono prescritti, solo in base al fatto che nei bambini vi era tosse, fiato corto e sibilo, senza effettuare test più approfonditi.

In effetti, ho spesso parlato della difficoltà di diagnosticare l’asma. Così ad es. nel settembre 2011 scrivevo: "Sempre in relazione alla diagnosi di asma, mi sembra interessante anche un altro problema, la “disfunzione delle corde vocali” che viene non raramente erroneamente diagnosticata come asma, in quanto provoca sintomi molto simili, come una sensazione di chiusura della gola, un senso di soffocamento e problemi di respirazione in particolare, come avviene per l’asma, nella fase dell’espirazione.

Nell’interessante sito cantbreathesuspectvcd.com si osserva come questo problema della disfunzione delle corde vocali sia ancora poco conosciuto, come numerosi medici non ne abbiano mai sentito parlare, e come sia ignorato anche in molti libri medici.

E' interessante comunque notare che, tra i consigli dati nel sito web sopracitato, alla pagina “come sopravvivere ad un attacco di disfunzione delle corde vocali “, vi siano alcune manovre respiratorie che portano ad un rallentamento e ad una tranquillizzazione della respirazione (nuova conferma della validità di quanto sostenuto dal dr. Buteyko)”

Nel luglio-agosto 2014 scrivevo in questo articolo esauriente (www.rightdiagnosis.com) vi sono numerosi esempi di altre possibili malattie spesso scambiate per asma, sia nei bambini che negli adulti.

Uno degli esempi citati nell’articolo è quello delle persone obese, in cui sono spesso presenti problemi respiratori che vengono a volte diagnosticati come asma, problemi che vengono meno quando si perde peso. Nell’esempio si conclude quindi che la diagnosi di asma in questi casi era erronea”.

Devo peraltro tornare sulla riflessione che facevo anche in relazione alle persone obese, e cioè che probabilmente l’eccesso di peso le portava ad iperventilare e quindi iniziavano veramente a soffrire di asma, mentre quando perdevano peso smettevano di iperventilare e di soffrire di asma, poiché l’asma, quale reazione di difesa contro l’iperventilazione, non era più necessaria e veniva meno.

Poiché peraltro la tesi medica “convenzionale” è che l’asma non guarisce se non in casi eccezionali, se ne deduceva che era stata erronea la diagnosi di asma effettuata nei confronti delle persone obese poi dimagrite e guarite dall’asma.

Resta comunque il fatto che diagnosticare la presenza effettiva di un’asma non è sempre agevole: uno dei metodi ritenuti attualmente più affidabili consiste nella misurazione dell’ossido nitrico (NO) nell’aria esalata. E’ infatti accertato che nell’aria esalata dagli asmatici vi è un livello elevato di NO, il che è considerato come una conseguenza dello stato di infiammazione cronica in corso nelle vie respiratorie degli asmatici, infiammazione cronica che provoca un incremento nella produzione di NO.

Avviso importante:

Tutti i notiziari qui riportati hanno solo scopo informativo e, anche se alla redazione ha partecipato un medico, non intendono in alcun modo dare consigli medici, per i quali sarebbe necessario un esame medico individuale e di persona, con approfonditi accertamenti.

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